Fausto Baratta nacque il 4 ottobre 1867 a Traversetolo (in provincia di Parma) da una famiglia le cui origini risalgono al XIII° secolo.
Fece gli studi inferiori e superiori nella vicina città di Parma, riuscendo a non “pesare” sulla propria famiglia grazie a borse di studio ottenute per gli eccellenti risultati ottenuti.
Frequentò poi il politecnico di Torino, laureandosi in Ingegneria Civile a pieni voti nel 1891. In quell’anno entrò tramite pubblico concorso in Marina, nel Genio Navale, come allievo Ingegnere e, secondo consuetudine dell’epoca, fu inviato alla Scuola Superiore Navale di Genova per frequentare gli ultimi due anni dei corsi di Ingegneria Navale e Meccanica.
Conseguì brillantemente anche la seconda laurea nel 1893. Contemporaneamente seguì i corsi per la specializzazione in Elettrotecnica alla Scuola di Torino, dove insegnava Galileo Ferraris, ed ottenne la specializzazione in elettrotecnica nel 1894.
In quello stesso anno presentò al Ministero della Marina un primo progetto per la produzione ed il trasporto di energia elettrica nell’Arsenale della Spezia: tale progetto prevedeva la derivazione di acqua dal fiume Magra presso Pontremoli e Centrale a Villafranca con potenza di 3.000 Cavalli Vapore, al tempo sufficienti a soddisfare le necessità dell’Arsenale della Spezia. Si trattava di opera ardimentosa e pionieristica sia in Europa che in America in quanto esistevano ben pochi impianti idroelettrici a corrente alternata trifase non essendo ancora maturata in quel tempo l’esperienza sul sistema di trasporto a distanza di forza motrice.
L’allora Ministro della Marina Ammiraglio Costantino Morin scrisse una lettera ufficiale di encomio all’Ingegner Baratta per il progetto presentato.
Nel 1900 presentò uno studio iniziato nel 1895 per l’utilizzazione idroelettrica del bacino imbrifero dell’alta valle d’Enza (che conosceva molto bene perché erano i luoghi dei suoi avi, ove aveva trascorso le vacanze estive per molti anni) con la creazione di un lago artificiale in località Lagastrello atto a produrre oltre 100 milioni di kilowattora annui, in quel tempo progetto ardimentoso.
Il progetto fu presentato al Parlamento Italiano dall’Onorevole Ammiraglio Magnaghi e venne nominata una Commissione esaminatrice del Progetto Baratta presieduta dal Senatore Professor Giuseppe Colombo (Direttore del Politecnico di Milano) e dai Professori Paladini, Zunini e Arnò, che dopo circa un anno di esami e sopralluoghi consegnarono la loro relazione che concludeva che il progetto Baratta “si presenta come un originale ed intelligente accorpamento di idee geniali e di concetti pratici
inspirati sempre da una seria competenza e da un vivo interesse per la Regia Marina e per l’avvenire dell’Economia nazionale”
Nel 1904 il Professor Ingegner Luigi Zunini costituiva a Genova la Società Idroelettrica Ligure (SIEL poi CIELI), che acquistava da Baratta il progetto e 600 ettari di boschi che nel frattempo Baratta aveva vincolato sull’alto appennino.
Nel 1906 ricevette la medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Milano per la Memoria “Sulle Condizioni idrauliche della Val di magra e delle alti Valli d’Enza”, ricca di importanti dati idraulici.
Nel 1906 l’ingegner Fausto Baratta presentò i progetti degli impianti idroelettrici del Brasimone e del Limentra, con la creazione del lago artificiale di Suviana.
Nel 1909 Baratta, col concorso dell’ingegnere Paul Mailly, fondò la “Società Idroelettrica Val di Magra”: in quell’anno iniziarono i lavori di costruzione della Centrale Idroelettrica di Bagnone (MS), i cui impianti, utilizzati dall’acquedotto comunale della Spezia, sono tuttora in funzione.
Nel 1912 l’ingegner Baratta fondò la “Società Lunense Acqua e Forza” diventata in seguito parte della Società Acquedotti Tirreni S.p.A.